«Lascio e prenderò una consiliatura sabbatica. Ma ogni fine costituisce un nuovo inizio». Nel giorno di presentazione delle liste elettorali per il rinnovo del Consiglio comunale di Casamarciano, il commercialista Francesco Buono, già vicesindaco e assessore del Comune alle porte di Nola, decide di ‘salutare’ gli elettori spiegando le ragioni della mancata candidatura nella compagine ‘Casamarciano Libera e Giusta’ in un pubblico manifesto. Buono, che nella scorsa tornata elettorale è stato il candidato che ha raccolto più consensi, dallo scorso novembre non ha più rivestito l’incarico di assessore restando tra le fila del gruppo di maggioranza per rispettare il patto con gli elettori. Alla vigilia del voto, però, «l’imminente campagna elettorale e la sprovveduta sortita del sindaco Andrea Manzi nel suo ultimo videomessaggio – spiega – richiedono alcuni chiarimenti da parte mia».

«Sia nel primo che nel secondo mandato – dichiara Buono – ho sempre rimesso il mandato di consigliere per consentire la partecipazione di tutti i componenti candidati. Un gesto di grande fiducia verso il sindaco, di cui mi sono ahimè pentito perché evidentemente malriposta». Successivamente, il primo cittadino uscente decide di togliere a Buono la delega di vicesindaco «per pura e semplice convenienza politica e personale in quanto impegnato nella campagna elettorale per la Camera cui io e la mia famiglia non abbiamo fatto mancare il nostro sostegno nonostante le diverse ideologie politiche». Un’opera «di delegittimazione» continuata nel giugno del 2019 con la revoca di quasi tutte le deleghe da assessore «senza alcun preavviso».

Un’azione di «isolamento» dalla maggioranza, culminata con la mancata convocazione alle riunioni per decidere il nuovo candidato a sindaco: «Non sono stato più contattato né invitato ad alcuna riunione – spiega Buono – faccio fatica a credere, quindi, che la sua idea fosse quella di portare avanti la mia candidatura a sindaco. Vorrei capire se e quando è stata convocata una riunione plenaria sulla scelta del candidato a sindaco, durante la quale avrei potuto esprimere la mia opinione, il mio programma, le mie idee ed accettare la decisione democratica del gruppo anche laddove non fosse ricaduta sul mio nome. Si è preferito non accadesse mai perché Francesco Buono non sarebbe stato il candidato ideale per continuare ad alimentare lo smisurato ego dell’Andrea Manzi politico».

Di qui la decisione di saltare ‘un turno’ e prendersi una «consiliatura sabbatica»: «Ma ogni fine costituisce un nuovo inizio – conclude Buono – sicché il mio ardore politico che da sempre ho associato al mio hashtag #attivisempre non si arresterà di certo, nella convinzione che presto o tardi tornerà a farsi strada la coscienza politica intesa come più alta forma di servizio».

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