Il Consigliere Comunale, Luigi Furino, ha rassegnato le sue dimissioni, lasciando con effetto immediato l’assise comunale di Camposano. La decisione è stata comunicata tramite una lettera, indirizzata al Segretario Comunale, dott. Sabatino Iavarone, nelle prime della mattinata.
“E’ stato un motivo di orgoglio – scrive Furino – essere stato rappresentante dei cittadini di Camposano, città in cui sono nato ed ho sempre vissuto”.
La decisione sarebbe scaturita a causa dei nuovi impegni lavorativi del consigliere, che lo poteranno, come affermato dallo stesso Furino, spesso lontano dal comune di residenza. “Non ho più disponibilità di tempo e attenzione da poter dedicare a questo impegno, fare il consigliere è un ruolo importante. Sentendo di non riuscire più a dedicare ad esso il tempo e la dedizione che richiederebbe, scelgo di fare un passo indietro”.
Solidarietà per le dimissioni di Furino, arriva da parte consigliere di minoranza, Antonio Giuliano, che non manca di sottolineare le continue rinunce, in questi anni, tra i componenti dell’amministrazione Barbato: “Le dimissioni di consiglieri e assessori comunali di maggioranza sono oramai una pandemia. – afferma Giuliano – Siamo di fronte ad un vero e proprio virus, quello della demotivazione, lo stesso che ha “contagiato” una larga fetta del nostro paese”.
Dall’inizio consiliatura, il primo cittadino, Franco Barbato, ha dovuto fare i conti da prima con le dimissioni del vicesindaco Tina Spampanato (arrivate nel gennaio del 2017), poi, a seguire quelle dell’Assessore ai lavori pubblici, Felice Manganiello (luglio 2018) ed infine quelle dell’Assessore al Personale, Angelo Trinchese (settembre 2018). E’ lo stesso Barbato, inoltre, a revocare all’Assessore Gavino Vetrano, la delega al Bilancio e Finanze, nel marzo del 2018.
“Un modello politico e di gestione basato su una maggiore condivisione – sostiene Giuliano nel suo post sui social – rappresenterebbe il vaccino più efficace per alimentare e irrobustire la passione civile, piuttosto che spegnerla. La partecipazione alla vita democratica della comunità non va mai messa in quarantena”.