Se questo è giornalismo…

Il nome del giornalista (il dovere di cronaca ci impone di definirlo tale) Sergio Vessicchio, è sulla bocca di tutti, dopo le terrificanti frasi pronunciate nei confronti della guardalinee Annalisa Moccia, sezione AIA di Nola.

Vessicchio, telecronista della gara tra Agropoli e Sant’Agnello (Eccellenza Campania, Girone B), andata in onda sull’emittente locale CanaleCinqueTV, commenta la presenza di un assistente di linea donna, affermando: ” E’ uno schifo vedere le donne venire a fare gli arbitri in un campionato in cui le società spendono centinaia di migliaia di euro, è una barzelletta della Federazione una cosa del genere”.

Vessicchio aveva già scontato una sospensione di 11 mesi da parte dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, come confermato dal presidente della sezione campana, Ottavio Lucarelli. L’O.D.G. ha contestato a Vessicchio l’aggravante della recidiva, sospendendolo nuovamente.

Immediate arrivano le reazioni anche da parte dell’Associazione Italiana Arbitri. Il presidente, Marcello Nicchi, si dichiara sconcertato per le inqualificabili e discriminatorie espressioni utilizzate. Gli fa eco il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilla:
“Le donne arbitro e le assistenti sono una realtà importante nei nostri campionati – afferma Sibilla – e sono atlete che si preparano duramente. Sostenere ed incentivare la presenza delle donne in tutti gli ambiti del calcio è una battaglia di civiltà che la Lega Nazionale Dilettanti conduce con ferma convinzione”.

Lo stesso Vessichio ha provato poi a motivare le sue parole. L’attacco era, secondo le sue dichiarazioni, rivolto alla FIGC. La Federazione sarebbe “colpevole” di permettere alle donne di far arbitrare partite giocate da uomini, nonostante “non siano fisicamente all’altezza”. L’intervento di Vessicchio a Radio Capital sembra solo un bieco tentativo di giustificare delle dichiarazioni chiare e nette, palesemente sessiste.

Ogni week end seguiamo diverse partite delle categorie minori, arbitrate da giovanissimi. Spesso le decisioni, talvolta sbagliate, influiscono sull’andamento della gara, ma errare è umano. Nelle, purtroppo rare, occasioni in cui nella terna arbitrale, era inserita una figura femminile, la direzione di gara è risultata impeccabile. Segno che le donne, anche nel mondo del calcio, come nella vita, sono un valore aggiunto.

Annalisa Moccia

La nostra totale solidarietà va alla giovane Annalisa, che anche in un passato, non molto lontano, era stata bersaglio di offese sessiste e minacce di morte. L’episodio risale, infatti, alla sfida tra Puteolana e Virtus Ottaviano, dello scorso gennaio. La guardalinee divenne, in quella occasione, oggetto delle ingiurie da parte dei sostenitori ospiti. Le minacce arrivarono fin negli spogliatoi, dove un uomo, che dichiarava di essere il Presidente della Virtus Ottaviano, raggiungeva la terna senza autorizzazione, inveendo con frasi sessiste contro l’assistente, definendola incapace, per via del suo sesso, a stare sui campi di calcio. L’ammenda per la società vesuviana fu solo di 500 euro. Aspettiamo ora, di conoscere i dettagli sulla nuova sospensione di Vessicchio, sperando che la sua voce, non abbia più possibilità di raccontare quello che è riconosciuto da tutti lo sport dell’integrazione per eccellenza.