NOLA – “Un manifesto privo di ogni fondatezza, a cominciare dai firmatari che non hanno il coraggio di palesarsi pubblicamente nascondendosi dietro una sigla generica che non ne qualifica le specifiche generalità. L’ennesimo atto di vigliaccheria di chi continua ad assumere atteggiamenti di comodo o di ricatto”. Esordiscono così i consiglieri comunali di Nola Carmela Scala e Giovanni Carrella, da mesi nelle fila del gruppo misto.
Chiamati in causa dai colleghi dell’opposizione, i loro nomi sono balzati in un manifesto apparso in queste ore sui social e sulle mura della città. Sono “accusati” di aver sostenuto l’amministrazione comunale nel corso dell’ultimo consiglio comunale esprimendo voto favorevole ai capi all’ordine del giorno, tra cui l’approvazione del riequilibrio di bilancio e delle tariffe Tari, pur essendo stati eletti nelle fila dell’opposizione. 
Una presa di posizione da cui Scala e Carrella hanno preso le distanze rivendicando la loro posizione ed in particolare la scelta adottata per senso di responsabilità verso la città che non merita di vivere ancora nell’oblìo burocratico ed amministrativo con lo stop delle attività per i capricci di alcuni consiglieri. 


“Troviamo assurdo e pretestuoso che, a distanza di oltre quindici giorni, si continui a parlare di una questione ampiamente chiarita in consiglio comunale dove abbiamo dimostrato senso di responsabilità nei confronti della città, dando fiducia all’operato di questa amministrazione che, seppur tra mille difficoltà, è riuscita a garantire gli obiettivi che si era prefissata – dichiarano i consiglieri Scala e Carrella  –. L’ennesimo manifesto è inoltre espressione del nulla non riportando le firme dei sottoscrittori in calce ma una semplice sigla. Chi sono oggi i consiglieri di opposizione? Perché non si palesano pubblicamente? Troppo comodo. C’è ancora troppa irresponsabilità e chi guarda ai propri interessi continua a mortificare la città ed il proprio elettorato”.


“Tra l’altro – continuano Scala e Carrella – si avvicina una scadenza importante per la ripartenza della città che è il rendiconto 2020. Un atto fondamentale, dopo il dissesto, per consentire all’attività amministrativa di riprendere il suo naturale percorso e chi sta lavorando per non farlo approvare vuole che la città affondi. Abbiamo un comune senza dipendenti, con debiti da pagare e servizi da erogare e c’è chi ancora pensa ai ricatti per tutelare i propri interessi. La politica è fatta di scelte e di responsabilità. I nostri nomi non saranno mai annoverati tra quelli che non vogliono il bene di Nola”.

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