Regi lagni, degrado in zona Sarnella

Abbiamo ereditato, dai nostri avi, una opera di alta ingegneria geologica, i Regi Lagni. Nati per il contenimento delle acque, di un bacino idrografico di oltre millecento chilometri quadrati, estesi tra la città metropolitana di Napoli e le province di Caserta, Avellino e Benevento. Creati prevenire le inondazioni e tenere a disposizione le acque in caso di siccità.

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Gli alvei borbonici si sono trasformati, negli anni, in scarichi fognari per poi ridurli a discariche a cielo aperto. Negli anni sono stati bruciati miliardi per effettuare bonifiche su tratti che vanno da 4 a massimo 6 km. Praticamente, per ripulire solo i punti visibili dalle strade più trafficate.

Cosa sono 4 o 6 km su un’area di 1.095 km² ?

Ad ogni allagamento, puntualmente, spuntano da prassi i titoloni, che annunciano l’arrivo di soldi e grandi progetti, carichi di belle promesse.

Gli interventi si rivelano solo temporanei, su piccoli tratti. Finiti i lavori queste aeree vengono nuovamente abbandonate, e dopo qualche settimana le ritroviamo nuovamente sommerse di rifiuti. Tra sprechi e malversazioni, i Regi Lagni continuano a essere uno scandalo su cui lucrare all’infinito.

Vi documentiamo la situazione attuale dell’alveo Casamarciano, in località Sarnella a Nola. La zona si presenta in queste tragiche condizioni.

Un dei tanti esempi di sperpero dei soldi pubblici, elargiti senza aver la finalità di risolvere in via definitiva una criticità e garantire un servizio efficiente per il defluire delle acque.

Fin quando non si penserà ad un progetto concreto di manutenzione, sicurezza e pulizia ordinaria, ci ritroveremo sempre a leggere le solite dichiarazioni sui fondi che arrivano per le “bonifiche”.Ma mai per rendere funzionale ed efficiente questa opera, ancora utile oggi ma che, con la gestione moderna, è ridotta allo scempio di queste immagini.