Zingaretti lascia la guida del Partito Democratico

ROMA – Un fulmine a ciel…nuvoloso! Nicola Zingaretti annuncia formalmente: “lascio la guida del Partito Democratico!”. Il segretario, a mezzo social, sgancia la bomba sui Dem, e lancia accuse contro il suo stesso partito.

“Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie, quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni”.

Il presidente della Regione Lazio ricopriva la carica da quasi 2 anni, ossia dal 17 marzo 2019. “Abbiamo salvato il Pd – scrive sui social Zingaretti – e ora ce l’ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull’Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere. Non è bastato. Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni“.

“Ma il Pd non può rimanere fermo – continua l’oramai ex segretario – impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd. Zingaretti considera le sue dimissioni l’ennesimo passo per sbloccare la situazione, un gesto fatto per amore dell’Italia e del partito.

 “Ora tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità. – Chiude Zingaretti – L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili. Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie”.

Una scelta improvvisa e inaspettata, arrivata senza alcun preavviso. In molti hanno chiesto un immediato ripensamento al segretario del partito. “Abbiamo sulle spalle non solo il destino del Pd ma una responsabilità più grande nei confronti di un Paese in piena pandemia – Ha scritto il Ministro della Cultura, Dario FranceschiniIl gesto di Zingaretti impone a tutti di accantonare ogni conflittualita’ interna, ricomponendo una unita’ vera del partito attorno alla sua guida”,

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