ATO3: Operativo il piano d’ambito

Diventa operativo il piano dell’Ato3 Campania. Con il via libera delle ultime delibere del consiglio di amministrazione, l’ente per la gestione integrata dei rifiuti che comprende ben cinquantanove comuni si prepara alla nuova governance. Sì al piano assunzionale con l’individuazione di figure professionali adeguate ed un cambio di sede che da Tufino “passa” ad Ottaviano.
Il nuovo assetto organizzativo sarà operativo entro la fine di gennaio e si è reso necessario per implementare la proposta progettuale che l’ente guidato dall’avvocato Andrea Manzi sta portando avanti nell’ottica dell’ottimizzazione dei risultati in termini ambientali. Un quadro completamente nuovo che ha messo in discussione l’impianto di compostaggio che sarebbe dovuto nascere a Tufino e che, di fatto, è stato “bloccato” in quanto la procedura adottata per la realizzazione risulterebbe non correttamente eseguita.


“È la svolta – annuncia il presidente Andrea Manzi  – Entriamo a pieno titolo nella operatività del nuovo sistema di gestione rifiuti voluto dalla regione Campania con la legge 14 /2016. Siamo in grado, a brevissimo, di fare gli appalti integrati dei servizi con la tariffa per ogni singolo comune collegata alla raccolta differenziata, in attesa di completare le valutazioni ambientali degli impianti da realizzarsi come previsti nel preliminare del piano d’ambito approvato. Resta lo scoglio del subentro dei tre Ato a Sapna, la società provinciale che gestisce gli stir – continua Manzi – Siamo interessati a mantenere le competenze gestorie in modo unitario e seguiamo con attenzione lo sforzo della regione di aiutarne al meglio la realizzazione ma siamo pronti a fare da soli. Abbiamo idee nuove e chiare di cosa deve essere domani lo Stir di Tufino, senza Napoli e con il piccolo miglioramento della raccolta differenziata dei comuni dell’Ato potrà diventare una piattaforma per gli ingombranti. Esprimo gratitudine e ringraziamenti ai colleghi del cda per il gran lavoro profuso in questi mesi fatto di concretezza e responsabilità” – conclude Manzi.