Indagine lampo della procura di Napoli Nord che ha portato al fermo di due tifosi, uno del Nola, l'altro della squadra casertana. Denunciato un terzo, si indaga su altre due persone.
Indagine lampo della procura di Napoli Nord che ha portato al fermo di due tifosi, uno del Nola, l'altro della squadra casertana. Denunciato un terzo, si indaga su altre due persone.

AVERSA | Un finale di stagione infuocato, quello della semifinale playoff tra Real Normanna e Nola 1925, che ha lasciato sul campo non solo la tensione sportiva, ma anche gravi episodi di violenza. A pochi giorni dall’incontro disputato l’11 maggio ad Aversa, la Polizia di Stato ha eseguito due arresti e una denuncia, dando seguito a un’indagine lampo coordinata dalla Procura di Napoli Nord.

La vicenda ha preso una piega drammatica nel post-partita, quando un gruppo di tifosi del Nola, giunti successivamente a Teverola, si è reso protagonista di una violenta aggressione davanti a un bar. Incappucciati e armati di tutto ciò che potevano afferrare – sedie, tavolini – hanno colpito alcuni presenti, prendendo di mira in particolare un giovane. Il ragazzo ha tentato di mettersi in salvo rifugiandosi in un negozio, ma è stato raggiunto e brutalmente pestato. Il bilancio è grave: frattura scomposta al gomito e una prognosi di 90 giorni.

Ma non è finita lì. Mentre il ferito riceveva cure all’ospedale di Aversa, l’autobus della squadra ospite veniva attaccato da alcuni tifosi locali. Un gesto violento e codardo che ha causato la rottura del parabrezza.

Le indagini, affidate alla DIGOS di Caserta e ai Commissariati di Aversa e Nola, si sono subito concentrate sulle immagini delle telecamere di sorveglianza. In meno di 48 ore sono stati identificati e arrestati due soggetti: un 22enne del Napoletano, tifoso del Nola, coinvolto nell’aggressione al giovane, e un 26enne di Aversa, accusato del lancio di una sedia contro il pullman dei bianconeri. Un terzo uomo, 54 anni, è stato denunciato per il suo ruolo nei disordini.

I fermi sono avvenuti grazie alla procedura della flagranza differita, che consente l’arresto nei due giorni successivi al fatto, in presenza di prove video inequivocabili. Entrambi gli arrestati si trovano ora ai domiciliari, in attesa della convalida da parte del giudice.

Nel frattempo, il Questore ha avviato l’iter per l’emissione dei daspo. Le indagini proseguono: all’appello mancano ancora altri protagonisti di quella che, da giornata di sport, si è trasformata in un incubo da cronaca nera.


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